Alto Adige del 03-03-2018
Le Dolomiti sono un patrimonio di tutti. La loro accessibilità rappresenta quindi un obiettivo primario per la Fondazione Dolomiti Unesco, che ha promosso, in collaborazione con enti e associazioni del territorio e grazie al finanziamento erogato dal Mibact nell’ambito della legge 77/2006, un progetto rivolto a chi ha limitate possibilità motorie: non solo disabili, ma anche persone anziane o bambini piccoli.
Dalla fine di febbraio, accedendo al sito www.visitdolomites.com, è possibile prendere visione di 23 percorsi, accessibili a tutti, nell’ambito dei nove Sistemi dolomitici riconosciuti dall’Unesco. Sono indicati con chiarezza non solo il livello di difficoltà del percorso, ma anche la mappa dettagliata dell’itinerario, le coordinate gps, le caratteristiche ambientali e geomorfologiche della zona. E sarà possibile anche un’anteprima dell’itinerario con google street view, per una valutazione a 360° sulla possibilità di intraprendere il percorso scelto. Chi ha una limitazione motoria, dovuta all’età o alla disabilità, deve affrontare problemi negli spostamenti quotidiani, specie in ambito urbano. Le barriere architettoniche hanno però un’aggravante, rispetto a quelle naturali: sono poste dall’uomo e dunque sono attivamente discriminanti. Al contrario gli ostacoli posti dalla natura, se è vero che appaiono (e il più delle volte sono) ineliminabili, è altrettanto vero che, proprio per questo, sono universali e possono creare difficoltà di vario grado a chiunque.
L’obiettivo del progetto è stato dunque quello di studiare e comprendere, con il supporto di chi vive una situazione di limitazione dell’indipendenza motoria, quali, tra le innumerevoli possibilità di fruizione dell’ambiente offerte dal frastagliato territorio dolomitico, abbiano le caratteristiche più idonee per essere consigliate, in virtù della loro percorribilità anche con passeggini o carrozzine.
Rendere le Dolomiti sempre più accessibili significa favorire una completa immersione nell’ambiente non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo e sensoriale. Per questo nella scorsa primavera si sono svolti dei corsi rivolti ai maestri di sci e alle guide alpine e accompagnatori di media montagna. Durante le giornate formative sono stati trattati temi importanti e delicati: dall’accompagnamento dell’allievo con disturbo dello spettro autistico, con disabilità motoria o con disabilità sensoriale, fino dalla alla responsabilità giuridica in caso di incidente. Il progetto “Dolomiti Accessibili” è la risposta non solo a una richiesta del territorio e agli obiettivi dettati dalla Strategia complessiva di gestione del bene: è la risposta a un dovere di civiltà che tutti possono e devono sentire, quello di garantire il diritto universale a godere di una bellezza universale. (E.D.)